LA MESSA CATTOLICA : CAPIRLA.

Relazione di Tallarico Luciano x l'argomento : Liturgia

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    esame di LITURGICA: la liturgia cattolica romana: la S. Messa Cattolica Romana
    Post aggiunto da [email protected] il 1 Novembre 2015 alle 19:12 in La Messa Cattolica = capirla=esame di Liturgica
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    1. Per i cattolici, la Santa Eucaristia o messa è considerata la forma di preghiera più importante e sublime. In effetti , partecipare alla messa è obbligatorio ogni domenica e in altre feste comandate,[ altrimenti il clero cattolico dice che si commette peccato mortale.: questa è una grande panzana ossessiva che innesta gli anticorpi per il rigetto dela messa]. La messa è suddivisa in due sezioni: la liturgia della Parola e la liturgia eucaristica. La Liturgia della Parola consiste in due letture ( una dell'Antico Testamento e l'Altra del Nuovo), nel Salmo (che è) responsoriale, nella lettura del Vangelo (che può fare solo un Diacono o un Presbitero=prete), nell'omelia (o sermone) e nelle intercessioni generali (chiamate anche "Preghiere dei fedeli).
    IL centro della messa è la seconda parte: la Liturgia Eucaristica. Durante questo periodo di tempo, i cattolici condividono il corpo e il sangue di Gesù nella specie del pane e del vino distribuite alla congregazione. Secondo la Bibbia, questo è fatto in memoria di Cristo ( 1 Corinzi 11:23-25; cfr. Luca 22: 18-20 e Matteo 26:26-28). Tuttavia, secondo il Catechismo della chiesa cattolica, paragrafo 1.366: "L'Eucaristia è dunque un sacrificio perchè ripresenta (rende presente) il sacrificio della croce, perchè ne è il memoriale e perchè ne applica il frutto". IL Catechismo continua al paragrafo 1367:
    "IL sacrificio di Cristo e il sacrificio dell'Eucaristia sono un unico sacrificio: "Si tratta infatti di una sola e identica vittima e lo stesso Gesù la offre ora per il ministero dei sacerdoti, egli che un giorno offrì se stesso sulla croce: diverso è solo il modo di offrirsi". E poichè in questo divino sacrificio, che si compie nella Messa, è contenuto e immolato in modo incruento lo stesso Cristo, che "si offrì una sola volta in modo cruento" sull'altare della croce, [...] questo sacrificio [è] veramente propiziatorio.".
    Nel libro di Malachia, il profeta predice la fine del vecchio sistema sacrificale e l'istituzione di un nuovo sacrificio: Malachia 1:10-11 "10 Oh, ci fosse fra di voi chi chiude le porte, perché non arda più invano il mio altare! Non mi compiaccio di voi, dice il Signore degli eserciti, non accetto l'offerta delle vostre mani! 11 Poiché dall'oriente all'occidente grande è il mio nome fra le genti e in ogni luogo è offerto incenso al mio nome e una oblazione pura, perché grande è il mio nome fra le genti, dice il Signore degli eserciti."(C.E.I.) Questo, - secondo il Dr. Tallaricio - significa che, un giorno, Dio sarà glorificato fra i Gentili, che Gli faranno offerte pure in ogni luogo. I cattolici vedono in questo l'eucaristia. Tuttavia l'apostolo Paolo sembra avere un' opinione diversa in proposito: "Romani 12,1 :"Vi esorto dunque fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo e gradito a Dio: questo è il vostro culto [razionale]= spirituale." L'Eucaristia può essere offerta solo in luoghi esclusivi: chiese consacrate e benedette secondo il rito canonico cattolico. IL concetto di offrire i nostri corpi in sacrificio vivente si accorda meglio con il linguaggio della predizione, secondo cui i sacrifici sarebbero stati offerti "in ogni luogo". (Segue suggestione facoltativa di Sandro di offrire il nostro corpo come sacrificio vivente, gradito a Dio: cos'è un pressante invito alla castità ? Romani 12, 1-12 "
    Romani 12
    1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
    3 Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. 4 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5 così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. 6 Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; 7 chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; 8 chi l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
    9 La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; 10 amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. 11 Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. 12 Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, (testo C.E.I.) (fine excursus di Sandro).
    La Chiesa Cattolica Romana crede che il pane e il vino della Santa Eucaristia diventino il corpo e il sangue veri e propri di Gesù. Essi cercano di confermare il loro sistema di pensiero con passi come Giovanni 6:32-58 " 32 Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; 33 il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». 34 Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». 35 Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. 36 Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete.37 Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, 38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39 E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. 40 Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
    41 Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». 42 E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
    43 Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi. 44 Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 45 Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46 Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47 In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
    48 Io sono il pane della vita. 49 I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50 questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
    52 Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 53 Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. 57 Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. 58 Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».(C.E.I.)
    Matteo 26:28 "26 Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». 27 Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 28 perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.(C.E.I.)
    Luca 22:17-23 "
    17 E, preso un calice, rese grazie e disse: «Prendete questo e distribuitelo fra di voi; 18 perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio».
    =(Mt 26:26-29; Mr 14:22-25; 1Co 11:23-29)
    19 Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi.
    Gesù rivela che sarà tradito
    =(Mt 26:21-25; Mr 14:18-21; Gv 13:18-30)
    21 «Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me sulla tavola. 22 Perché il Figlio dell'uomo, certo, se ne va, come è stabilito; ma guai a quell'uomo per mezzo del quale egli è tradito!» 23 Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni gli altri chi mai, tra di loro, sarebbe stato a fare questo. (Nuova Riveduta)
    1°Corinzi 11: 23-29 "23 Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 25 Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 26 Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. 27 Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. 28 Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; 29 perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. (C.E.I.).
    Nel 1551 il Concilio di Trento dichiarò ufficialmente : "Con la consacrazione del pane e del vino si opera la trasformazione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo sangue. Questa trasformazione è chiamata dalla santa chiesa cattolica transustanziazione". Condividendo il pasto eucaristico, la Chiesa Cattolica insegna che i suoi fedeli stanno adempiendo Giovanni 6: 53-56 "53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui." (Nuova Riveduta).
    Che cosa significa davvero questo? Gesù Continua dicendo: "E' lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho detto sono spirito e vita (Giovanni 6:63). Pertanto se " la carne non è di alcuna utilità", perchè dovremmo mangiare la carne di Gesù per avere vita eterna ? Ciò non ha senso, finchè Gesù non ci dice che le parole che Egli pronuncia sono "spirito". Gesù sta dicendo che non è un insegnamento da prendere in modo letterale, ma spirituale. Questo Linguaggio si collega perfettamente all'affermazione dell'apostolo Paolo , poc'anzi menzionata, di " presentare i [nostri ] corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; perchè questo è il [nostro] culto spirituale ( Romani 12,1).
    2. Nel pensiero Ebraico, il pane era equiparato alla Torah e il fatto di "mangiarlo" , era equiparato alla lettura e alla comprensione del Patto con Dio ( cfr. Deuteronomio 8:3) " 3 Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del SIGNORE. . 5 Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge suo figlio, così il SIGNORE, il tuo Dio, corregge te." Ad esempio, il libro apocrifo del Siracide afferma: (Siracide 24:20-22) "20 Quanti si nutrono di me avranno ancora fame
    e quanti bevono di me, avranno ancora sete.
    21 Chi mi obbedisce non si vergognerà,
    chi compie le mie opere non peccherà».
    22 Tutto questo è il libro dell'alleanza del Dio
    altissimo,
    la legge che ci ha imposto Mosè,
    l'eredità delle assemblee di Giacobbe." IL fatto che qui si citi dal Siracide non significa dichiararne la canonicità, ma serve solo a illustrare in che modo il popolo Ebreo concepisse la Legge mosaica. E' importante comprendere l'equiparazione del pane con la Torah, per apprezzare il vero punto di Gesù.
    In Giovanni 6, in realtà Gesù sta dicendo alla folla di essere superiore alla Torah (cfr. Giovanni
    6:49-51 "47 In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
    48 Io sono il pane della vita. 49 I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50 questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».(C.E.I.).), inoltre in Giovanni 6 Gesù sta dicendo di essere superiore all'intero sistema legislativo mosaico. Nel passo del Siracide si afferma che quanti si nutriranno della legge "avranno ancora fame" e "avranno ancora sete"; questo è lo stesso linguaggio rieccheggiato da Gesù nel dire: " Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete"(Giovanni 6:35). Gesù non sta comandando letteralmente alle persone di mangiare la sua carne e di bere il Suo sangue, ma sta comunicando loro il cuore di tutta la dottrina cristiana: la fede in Lui ("Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato [Giovanni 6:29, mio il corsivo]). Pertanto , l'interpretazione cattolica di Giovanni 6 NON è BIBLICA.
    In secondo luogo , esiste una analogia chiarissima in Giovanni 6 con i tempi di Mosè e la consumazione della manna. Ai tempi di Mosè, la manna fu ciò che Dio provvide come cibo per gli Israeliti che vagavano nel deserto. In Giovanni 6, però, Gesù affermò di essere la vera manna, il pane del cielo. Con questa affermazione, Gesù affermò di essere tutto ciò che Dio ha provveduto per la salvezza. La manna era quanto Dio aveva provveduto per salvare il popolo e non farlo morire di fame. Gesù è quanto ha provveduto Dio per salvare dall'inferno. Così come la manna doveva essere mangiata per mantenere in vita gli Israeliti, Così Gesù, così Gesù dev'essere "mangiato" (ricevuto pienamente per fede) per ricevere la salvezza.
    E' chiarissimo che Gesù facesse riferimento a Se stesso come Pane della Vita, tanto che incoraggiò i Suoi discepoli a mangiare la Sua Carne in Giovanni 6. Ma non dobbiamo giungere alla conclusione che Gesù stesse insegnando quello che i cattolici indicano come transustanziazione. La
    Cena del Signore - detta anche Comunione Cristiana o Santa Eucaristia - non era stata ancora istituita. Gesù non istituì la Santa Eucaristia o messa o Cena del Signore fino a Giovanni 13. Pertanto, è arbitrario leggere la Cena del Signore in Giovanni 6. Come già suggerito, è meglio comprendere questo passo alla luce dell'andare a Gesù, con fede, per la salvezza. Quando lo riceviamo come Salvatore, riponendo la nostra piena fiducia in Lui, stiamo "mangiando la Sua carne" e "bevendo il Suo sangue". IL Suo corpo fu spezzato (alla Sua morte) e il Suo sangue versato per provvedere alla nostra salvezza: "Poichè ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finchè egli venga" (1 Corinzi 11:26).

    Sia che la definizione cattolica della Santa Eucaristia sia quella di un "nuovo sacrificio" di Cristo o di una "nuova offerta" del sacrificio di Cristo, entrambi i concetti sono antiscritturali. Cristo non ha bisogno di essere sacrificato di nuovo. IL sacrificio di Cristo non ha bisogno di essere riofferto.Ebrei 7:27 dichiara " [Gesù] non ha bisogno ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poichè egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offerse se stesso". Similmente 1 Pietro 3:18 esclama: "Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio...". La morte di Cristo sulla croce, compiuta una volta per sempre, fu sufficiente ad espiare tutti i nostri peccati (1 Giovanni 2:2). Pertanto, il sacrificio di Cristo non ha bisogno di essere riofferto. Invece, esso dev'essere ricevuto per fede ( Giovanni 1:12; 3:16). Mangiare la carne di Cristo e bere il Suo sangue sono simboli del ricevere appieno il Suo sacrificio in nostro favore, per grazia mediante la fede.

    3. Potremo anche rispondere alla domanda rimandovi ( e suggeriamo di farlo) direttamente all'
    Enciclica di Giovanni Paolo II° Ecclesia de Eucharistia nella quale è tutto ben spiegato, così come potremmo rimandarvi alla Sacramentum Caritatis di Benedetto XVI nella quale si ripercorre tutto l'itinerario teologico-storico e dottrinale della Chiesa riguardo alla Messa.
     
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